DON GIOVANNI
Don Giovanni: Federico Cavarzan
Leporello: Diego Savini
Donna Elvira: Eva Corbetta
Donna Anna: Mariachiara Cavinato
Il Commendatore: Jesus Alberto Noguera Crespo
Don Ottavio: Schinichiro Kawasaki
Masetto: Daniele Piscopo
Zerlina: Margherita Vacante
Orchestra OSM Città di Varese
Direttore: Riccardo Bianchi
Regia, costumi e luci di Serena Nardi
Coro del Liceo Musicale “A. Manzoni” di Varese
Maestro del coro: Andrea Motta
Preparatore cantanti coro: Massimiliano Broglia
Scene di Maria Paola Di Francesco
Assistente alla scene e ai costumi: Debora Palmieri
Assistente alla regia Daniele Piscopo
Direttore di scena: Sara Vailati
Maestro accompagnatore di sala: Andrés Jesùs Gallucci
Maestro collaboratore di palcoscenico: Alessandro Cerea
Responsabile sartoria, trucco e parrucco: Marta Ragazzoni
Una produzione Red Carpet Teatro e Giorni Dispari Teatro
in collaborazione con Teatro Openjobmetis di Varese
NOTE DI REGIA
NOTE MUSICALI
Dopo un secolo che ha visto tutto e il contrario di tutto, sembra quasi impossibile riuscire a stupire oggi, con le armi del classicismo. In musica in particolare, una certa istintualità vacua, o peggio una logora emulazione del “già sentito” sembrano essere le regole sottese alle interpretazioni musicali. Di maggiore interesse sono invero le letture “filologiche”, che hanno il pregio sicuro di una riscoperta tecnica ed estetica, ma perdono spesso il “senso” del tutto musicale in favore di una attenzione specifica sulla prassi esecutiva di singole cellule o incisi musicali. Sono questi i primi e superficiali quesiti che ci siamo trovati a dover affrontare pensando a una lettura musicale del Don Giovanni di Mozart: ovvero una domanda di “Senso”. Per definizione il “senso” musicale si accompagna alla domanda di Unitarietà musicale: la differenza fra interpretazione e improvvisazione sta nella esigenza ineludibile che l’interpretazione chiede nel mettere in relazione l’antecedente con il conseguente per formare la “parte” in relazione al “tutto”.
La forza espressiva ed immortale di Mozart crediamo che stia nella capacità unica di tenere insieme perfettamente i due opposti. Interpretazione e improvvisazione, apollineo e dionisiaco sono nella Musica di Mozart i poli opposti dello stesso magnete, come un bivio per raggiungere la medesima meta. Don Giovanni è l’esempio perfetto per dimostrare la co-essenza di questo dualismo essendo il “dramma giocoso” per eccellenza.